Riceviamo e con piacere diffondiamo l’informazione sull’iniziativa promossa da colleghi delle Università di Palermo, Catania e Messina, nell’auspicio che anche in altre sedi si possa dar vita a qualcosa di analogo.
Iniziamo il semestre con le “Dieci Tesi per l’Educazione Linguistica
Democratica” del GISCEL.
Noi il cinquantennale lo celebriamo così!
Fra pochi giorni in tutte le Università italiane inizierà il secondo semestre. Noi docenti che insegniamo linguistica italiana, grammatica, storia della lingua italiana, dialettologia, sociolinguistica, didattica dell’italiano, da sempre attenti ai cambiamenti linguistici e sociali, saremo in campo ripartendo dalle “Dieci Tesi per l’Educazione Linguistica Democratica”. Il primo giorno rileggeremo e rifletteremo su quel testo scritto cinquanta anni fa da un gruppo di docenti e ricercatori, fra i quali il grande linguista Tullio De Mauro, uniti dall’ambizione di costruire, finalmente, una scuola che attuasse la Costituzione e i suoi principi di democrazia ed eguaglianza. Con lezioni aperte, ripartiremo da quelle pagine per ragionare con i nostri studenti sui grandi ritardi nell’educazione al linguaggio e alle lingue rivolta ad italiani vecchi e nuovi, che siano adulti, adolescenti o bambini.
Oggi più che mai, muoversi con consapevolezza, efficacia e spirito critico all’interno di immagini e testi di diverso tipo è una necessità e, forse, l’unica possibilità di non farsi travolgere dai grandi cambiamenti in atto.
Giovanni Ruffino, Università di Palermo, Presidente Centro di studi filologici e linguistici Siciliani
Mari D’Agostino, Università di Palermo, Direttrice Scuola di Lingua italiana per Stranieri
Gabriella Alfieri, Università di Catania
Giovanna Alfonzetti, Università di Catania
Luisa Amenta, Università di Palermo
Elvira Assenza, Università di Messina
Marina Castiglione, Università di Palermo
Vito Matranga, Università di Palermo
Giuseppe Paternostro, Università di Palermo
Vincenzo Pinello, Università di Palermo
Fabio Rossi, Università di Messina
Rosaria Sardo, Università di Catania